Green retrofit, why not?
Vivendo in luoghi più sani e rispettosi dell’ambiente la nostra salute, il rendimento e persino il nostro umore miglioreranno. C’è poi un aspetto da non sottovalutare: anche con piccoli interventi interni possiamo contribuire a migliorare l’ambiente esterno.
Certo, non possiamo attuare una rivoluzione ambientale da soli, ma contribuire si può, a partire dalla nostra casa. Una ristrutturazione sostenibile può rendere la nostra casa più efficiente in termini energetici, migliore per l’ambiente e sostenibile per il futuro.
Il Parlamento Europeo il 7 ottobre scorso ha approvato non solo il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, ma anche una riduzione delle emissioni del 60% entro il 2030. Le nostre scelte daranno solo un piccolo contributo per il raggiungimento di questo ambizioso obiettivo, ma abbiamo il dovere morale di donare alle prossime generazioni il nostro “mattoncino green”. Non dimentichiamoci che saremo i primi a trarne dei vantaggi in termini di benessere, comfort ambientale e risparmio economico.
Per fare un esempio concreto, un edificio ordinario consuma 180 kwh/mq in un anno, un edificio sostenibile 20 kwh/mq! Il concetto di Green Retrofit si sta diffondendo anche da noi, sia per i recenti incentivi fiscali sia per gli indubbi vantaggi ambientali che esso comporta.
Ristrutturare in chiave green: parti dai piccoli interventi e dalla scelta dei materiali
Un esempio che ci piace fare è quello dell’acqua minerale. Dell’acqua che beviamo abbiamo imparato a leggere l’etichetta e possiamo scegliere quella con le migliori qualità per il nostro organismo. Perché non adottare lo stesso criterio per la scelta dei materiali della nostra casa?
Le pitture
Oggi per fortuna ci sono pitture ecosostenibili all’acqua, ecologiche e a VOC zero. Non ci accontentiamo di chiedere all’impresa di usarle, le scegliamo personalmente, leggendo con attenzione le caratteristiche tecniche. Lo facciamo anche se il cliente non lo chiede. Il cliente non è tenuto a informarsi sulle caratteristiche dei materiali, il tecnico è invece obbligato all’aggiornamento continuo.
I pavimenti
Il cambio dei pavimenti e dei rivestimenti sono due interventi molti frequenti nelle nostre ristrutturazioni. Anche in questi casi indirizziamo il cliente verso piastrelle con un’alta percentuale di contenuto di riciclato industriale. Sono altrettanto belle e originali delle altre, ma hanno una cottura inferiore rispetto alla piastrella tradizionale e quindi si riducono le emissioni di CO2, si risparmia materia prima e spesso vengono ridotti anche i consumi energetici in fase di macinazione.
E se la scelta del pavimento dovesse cadere sul parquet, chiediamo sempre ai nostri fornitori un legno certificato, che vuol dire assicurarsi di dare il proprio contributo all’ambiente in termini di conservazione degli habitat forestali per animali e piante, vuol dire limitare il rischio idrogeologico dei versanti, e tante altre cose utili all’ambiente.
I tramezzi
Nei nostri cantieri ci sforziamo di adottare tecniche a “secco” per costruire nuovi tramezzi in modo da non produrre polvere e velocizzare i tempi di esecuzione. Allo stesso tempo, ricerchiamo sempre prefabbricati con lastre di cartongesso con un’alta percentuale di riciclato derivato dal recupero degli sfridi industriali. Stessa cosa vale per i profili strutturali che possono contenere rottami riciclati.
Siamo convinte che anche piccoli accorgimenti contribuiscano a migliorare l’ambiente e servano a sensibilizzare il cliente e migliorarne la vita.
…a quelle più grandi.
La recente pandemia ci ha obbligati a vivere di più le nostre case.
Meglio renderle ambientalmente sostenibili, ovviamente senza mai dimenticare l’estetica.
Si può e si risparmia!